domenica 25 maggio 2014

IL MIO RICORDO: MARTIN LISTER CI MANCHERAI TANTO.

Ciao a tutti,
oggi al mio risveglio mi ha raggiunto una notizia che mi ha scioccato profondamente e quindi ha dato inizio una serie di pensieri dai quali non riesco a liberarmi.
Proveró a farlo scrivendo questo post, non so se ci riusciró perché in certe situazioni trovare le giuste parole per descrivere cosa ti sta succedendo dentro é diffile, al momento il tutto é incerto e confuso.

Oggi aprendo la posta ho trovato un messaggio ufficiale dalla pagina degli Alphaville in cui veniva comunicato che Martin Lister , il tastierista che era diventato un membro ufficiale degli Alphaville quando Bernhard decise di andarsene, é deceduto improvvisamente  mercoledí sera. Ecco, é stato come se mi avesse travolta un treno.

Chi mi conosce sa quanto gli Alphaville significano per me e questa notizia ha aperto delle porte che avrei preferito rimanessero chiuse, porte che un giorno sapevo si sarebbero dovute aprire perché é il normale corso della vita, si nasce, si vive quanto ci é permesso di farlo, e si muore. Quest'ultimo concetto si spera arrivi sempre il piú tardi  possibile sia per le persone a te care che hanno significato e significano molto per te, sia persone facenti parte di un concetto, in questo caso la band favorita, che é stata ed é una fetta importante della mia vita, con la quale sono cresciuta, per la quale ho pianto lacrime di immensa gioia, o semplicemente lacrime ascoltando la musica e sognando di essere altrove.

Negli ultimi anni abbiamo assistito a diverse dipartite di cantanti o membri di bands che hanno lasciato questo mondo prematuramente, c'é stato Michael Jackson, Freddie Mercury, Ronnie James Dio, Robin Gibb e sono solo un po' dei nomi che comunque nella mia adolescenza ascoltavo chi piú chi meno, che conoscevo ma non sentivo vicine alla mia anima, erano vicine a me come delle Icone,  ma avevo comunque un sentimento distaccato.

Questa volta la notizia ha colpito una parte di me stessa. Per usare una immagine metaforica;  é come se io fossi un albero con diversi rami, alcuni sono piccoli, altri sono i rami principali che disegnano la forma dell'albero e che lo fanno stare in piedi  grazie alle radici ben ferme sul terreno.
Una radice muore, muore di conseguenza anche uno dei rami e si spezza; l'albero é smembrato, sfigurato, e non ha piú la stessa forma, continua a vivere perché comunque durante gli anni altri rami sono cresciuti e divenuti importanti...ma quel ramo spezzato rimanda alla forma originale che bruscamente é cambiata e provoca dolore, il dolore provocato dai ricordi, dalle memorie, ricordi di momenti che improvvisamente escono fuori dai cassetti dove li avevi riposti e che quando li prendi lasciano il vuoto, cerchi di riporli nel cassetto, ma senti che qualcosa non c'é piú. Ricordi che diventano delle foto che hai ibernato in quel preciso momento e che fino a ieri sentivi ancora in movimento e che improvvisamente diventano  statiche.
Un dolore che é difficle spiegare a parole, almeno per me, e credetemi, non avere parole per esprimere quello che sento, mi capita raramente.

La maggior parte della gente dirá leggendo questo post:  " é soltanto una band, ci sono persone che muiono ogni giorno e non lo sai, cosa c'é di diverso?"

Qualcosa si é incrinato dentro, ecco cosa c'é di diverso, e quel qualcosa ha dato  inizio al movimento di un ingranaggio, che provaca una catena di pensieri che mi portano ad affrontare un eventualitá che la conclusione di quel circolo della mia vita potrebbe essere vicino, e non sono pronta, non si é mai pronti ai cambiamenti, soprattutto portati da queste fatalitá, eppure sono passati 30 anni dalla prima volta che ho sentito Big In Japan, 30 anni  di Alphaville dove, almeno 15 dei quali,  alle tastiere ho visto sempre Martin, ho sentito i suoi cori nei ritornelli delle canzoni, che a volte correggevano le stonature di Marian, ho percepito il suo touch nelle nuove composizioni, ho visto quanto Marian fosse legato a lui.

Marian, che domani fará 60 anni, ed il primo pensiero che ho avuto é stato; "accidenti, il prossimo potrebbe essere lui"  anche se, come diciamo in Toscana, Marian ha la pellaccia dura, Marian che negli ultimi anni sono abituata a vedere sorridente, accanto a Martin. Martin che era un membro degli Alphaville.

Durante gli ultimi anni Marian ha perso diversi amici a lui vicino ma, mai prima ha perso un membro ufficiale degli Alphaville, e penso, che ne sará degli Alphaville adesso?
Marian ama fare musica e probabilmente non perderá questo suo bisogno di comporre...ma vorrá farlo? E sento come se un enorme masso é in bilico sulla mia testa e guardandolo mi chiedo se quando mi precipiterá addosso faró in tempo a spostarmi per non rimanere schiacciata.

Ovviamente penso anche alle persone care a Martin che dovranno accettare questa mancanza e trovare la forza di continuare e la mia tristezza diventa un granello di sabbia, perché io ho perso un membro della band che amo, ma loro hanno perso un pezzo della loro vita.

Ma il mio pensiero continua a girare intorno a Marian, a quando verrá il momento per lui, e so che rimarró schiacciata sotto al masso che precipiterá, perché so che non avró la forza di spostarmi, e cerco di allontanare il tutto, come allontanerei una brutta piaga..ma c'é é li, perché la morte é l'unica cosa certa della vita e raramente ti trova peparato.

Mi chiedo come sta Marian, se troverá la voglia di continuare a farci sognare e se prima l'attesa del nuovo cd, seppure agonizzante, era un attesa che comunque sapevi che prima o poi sarebbe finita, adesso mi chiedo se dopo quello che sará il nuovo cd, previsto quest'anno, forse a settembre, ce ne saranno ancora, e un terribile senso di vuoto mi assale ed una folle paura mista a quel dubbio che vorrei si sciogliesse...riusciró a rivederlo prima che deciderá di ritirarsi definitivamente?

Martin era parte della famiglia Alphaville e quindi parte anche della mia ed oggi un unico ricordo é nitido come se fosse successo ieri:

14 Giugno 2000, Zurigo
Appena arrivati a Zurigo per il concerto degli Alphaville all'XTRA, ci imbattiamo su Martin in un ponte vicino al locale, che passeggia con altri membri della band, é una bellissima giornata di sole, lui ci sorride e saluta e scambiamo alcune parole con lui, lui é  tenuta estiva, lui fa una battuta sul tempo, come spesso fanno gli inglesi, ha un sorriso bello, un energia positiva, un cuore gentile. Questo é il mio ricordo di Martin, sorridente e pieno di voglia di vivere e suonare. Ci mancherai, e ci mancherá il tuo tocco nella musica degli Alphaville. Fai buon viaggio, ci incontreremo di nuovo prima o poi.



giovedì 22 maggio 2014

IO CON LE MIE CONGIUNZIONI

Ciao a tutti!
Anche questa volta mi ritrovo a scrivere delle riflessioni sui vari punti di domanda che un italiano ( in questo caso io) o un qualsiasi altro immigrato si ritrova ad affrontare in un paese estero, in questo caso la Finlandia, non essendo abituati a certi sistemi sociali/legislativi, che sono fra i pilari "nel vivere meglio nei paesi nordici" quando si parla di assistenza sociale e simili...certo...uno dei motivi per cui l'economia finlandese non é in crisi come altre é proprio perché la burocrazia non manca.

Come molti sanno ho iniziato un corso professionale per trasformare la mia esperienza in campo ristorativo ed alberghiero in una professione con tanto di certificato professionale, aspettando di diventare una scrittrice best seller, devo pur vivere in qualche modo no?

Con questo corso il collocamento mi passa un tot giornaliero che mi dovrebbe servire per i viaggi a scuola ed il mangiare a scuola, tot che quando la scuola o la pratica non c'é, ad esempio per le vacanze estive, viene sospesa; il che porta nelle mie tasche un 200€ in meno al mese nei mesi Luglio /Agosto.

Da italiana e da persona che comunque non ama stare a casa girare i diti aspettando un lavoro che in 3 anni non é arrivato, quindi vi ho giá detto tutto, ho pensato: " perché non lavorare come extra nell'Hotel dove giá sto facendo pratica? Guadagno qualche soldino, rimanendo nella soglia minima necessaria perché non mi venga sospesa la quota sociale mensile di disoccupazione, dato che é comunque difficile trovare un lavoro , diciamo fisso, anche come cameriera quassú...mi faccio la mia bella esperienza con i nuovi sistemi e siamo tutti contenti..." a me, povera innocente anima, sembrava un idea eccezionale...
Ecco la burocrazia e le leggi finaldesi non la pensavano come me.

Per lavoro extra qui si intende comunque un lavoro NON a nero ma retribuito legalmente, con tanto di tasse e contratto lavorativo; giá questo per un italiano abituato all'extra come ad un lavoro a nero in cui 50€ sono 50€ e non sei certamente assicurato, suona buffo...ma va bene sono comunque contributi per la pensione, semmai ci arriveró. Fin qui sembra tutto a posto anzi meglio...MA..appunto troppo bello per essere semplice e vero.

Stamani con l'entusiasmo dell'estate vado a fare i vari giri burocratici fra Kela e Ufficio di collocamento. Dovevo consegnare il contratto che ho con l'agenzia con cui faccio gli extra, i vari certificati scolastici per dimostrare che sono stata attiva e quindi i soldi che lo Stato mi passa sono serviti per gli scopi per cui ho fatto richiesta; ed ecco che batto una serie di capocciate con il muro spessissimo della burocrazia finlandese, per certi versi assurda persino per i finlandesi stessi.

Prima capocciata: Abbiamo fatto richiesta per una specie di granzia sull'affitto, dato che a lavorare é solo mio marito. Per legge la Kela deve pagarci una percentuale di affitto di modo che i soldi previsti per la legge per un nucleo familiare di 4 persone se pagassimo l'affitto interamente non basterebbero per sopravvivere se l'affitto lo pagassimo intero, cifra che per altro non supera comunque 100€..ma 100€ in meno in tasca sono soldi in situazioni come la nostra. In poche parole 100€ del nostro affitto li dovrebbe pagare Kela, cosa che ha fatto fino ad Aprile. Ma no...per Kela la parola extra significa lavoro vero e proprio..ed io a cercare di spiegare alla signorina dello sportello che extra significa che una settimana lavoro 7 giorni e 2 settimane non entra nulla e nonostante cercassi di spiegare  alla signorina che avevio giá parlato con la sua collega e so che il lavoro extra per continuare a ricevere la disoccupazione mensile non deve superare 300€ per legge e comunque a me basta guadagnare 200€ al mese come extra per avere la stessa entrata che ho avuto finora, come ho detto é un EXTRA. NULLA DA FARE IL MURO ERA BELLO SPESSO. Quindi per poter Kela decidere se continuare a pagare per noi 100€ al mese all'agenzia affittuaria, ha bisogno della mia busta paga, allora ripeto: extra non significa che lavoro ogni giorno..extra significa che lavoro quando hanno bisogno di me e questo puó accadere  ( non accdrá lo so..ma potrebbe) una volta al mese, per cui la mia busta paga sarebbe di 50€ escludendo le tasse, quindi diciamo 38€ al giorno se l'extra dura 5 ore, ed ho chiesto alla signorina allo sportello: "secondo lei 38€ li puó chiamare stipendio? "
Alla fine mi ha detto che comunque hanno bisogno della mia busta paga, al che mi sono detta...ma vale la pena fare gli extra?

Seconda capocciata: sempre Kela, la signorina allo sportello mi chiede se avevo comunicato al collocamento che avevo iniziato a lavorare come extra. Io la guardo stupita...certo che no..pe quale motivo lo devo comunicare se non so quanti e quali giorni lavoreró e soprattutto SE lavoreró...Niente da fare...devo comunicarlo anche al collocamento, per fortuna che stamani ho decisoo di andare prima alla Kela e poi al collocamento.

Terza Capocciata: al collocamento non ricevevano, quindi non ho potuto parlare con un addetto ai lavori, che mi spiegasse se sono io ad essere stupida e non capire o se alla Kela non mi hanno saputo spiegare bene come funziona il sistema in primis, dato che un mese fa un altra signorina allo sportello mi disse tutt'altre cose.
Logicamente quello che mi hanno detto di fare suona del tutto illogico...mi sa che sono diventata troppo Dr Spock, che dite?

La signora con la quale ho parlato al collocamento é stata gentilissima, ma ovviamente sono i grandi capi che mi avrebbero saputo spiegare meglio come agire e magari assicurarmi un pó che lavorare come extra vale comunque la pena di farlo.

Risultato delle tre capocciate: un gran mal di testa ed una grande tristezza, dato che anche questo mese l'affitto lo dovremo pagare per intero noi, dato che la mia prima busta paga mi arriverá , forse, il 30/5 ammesso che arrivi, perché mica lo so come funziona il sistema a questo punto...e quindi prima che decideranno se pagarci o meno una parte di affitto prenderá almeno altre 4 settimane..il che significa che sará come non aver fatto nulla...:(


Questa é la burocrazia, e come ho detto al collocamento in tono sconsolato...con queste pratiche burocratiche costringete la gente a non cercare lavoro e continuare a stare sotto assistenza sociale dato che un qualsiasi intento di arrotondare lo rendete cosí complicato....ed é quindi piú facile starsene a casa e prendere il sussidio sociale senza fare niente, o nel mio caso fare la mamma e la scrittrice, piuttosto che faticare ad entrare in un qualche giro lavorativo per aiutare il sostentamento della famiglia sollevando qualche peso dalle spalle di mio marito.

In Finlandia, anzi per Kela, Lavoro extra significa LAVORO VERO E PROPRIO..perché chiamarlo EXTRA allora?

Rimango basita..:(


lunedì 5 maggio 2014

BURNED (italian)

Era un abisso senza fine il posto che avevo scelto
per gettare via il mio cuore.
Nella mia disperazione
pensai che nessuno lo avrebbe afferrato
salvato da quella caduta nel vuoto
ma tu emergesti dal nulla, catturandolo.
I tuoi occhi si posarono su di me
il tuo sorriso
riportó quella massa rossa in vita.
Dentro di me sapevo
quegli occhi sarebbero stati la mia fine
ma ero troppo debole per combattere
troppo sola per capire la disperazione
il grido soffocato della mia anima
che aveva cercato di sfuggire a quel richiamo,
che mi avvertiva
che quell'amore era tornato
attraversando i secoli
per ricordare un giuramento
fatto con il sangue
in un tempo remoto di cui
non avevo memoria
fin quando le tue labbra si posarono sulle mie.
Mi arresi al malvagio gioco del destino
che ci condanna eternamente distanti
con le nostre anime intrecciate in un ricordo
che si perde in un sogno lontano, lasciato a metá.


© Diana Mistera 5.5.2014











Mah...

Sto seguendo le news italiane, non ho molta scelta quassú in Finlandia quindi mi limito a quello che vedo su Rai 1e quello che leggo nelle varie testate giornalistiche.

La vicenda del tifoso /mafioso accaduta ieri allo stadio é una vergogna. Lo sport dovrebbe essere solo sport, ma il calcio é sempre stato l'identitá principale degli italiani, anche se personalmente io in questa identitá non mi ci rispecchio e mai mi ci sono rispecchiata, per me il calcio è una massa di stupidi che corre dietro ad un pallone e che hanno uno stipendio troppo alto se pensiamo che la maggior parte degli italiani é alla povertá;
ma questi sono i paradossi italiani, ormai ci dovrei essere abitiuata piuttosto non mangiano ma la tesserina allo stadio la comprano...o l'ultimo modello di I-Phone...

È una vergogna che tifosi fischiamo all'Inno d'Italia?
Si é una vergogna, ma come non capirli?
Quanti italiani sono aiutati dalle istituzioni  italiane? Quante giornate di lutto sono state fatte per coloro che muoiono sul lavoro, o si ammazzano perché pieni di debiti, senza un lavoro, senza una dignitá senza un futuro?
 0 (zero)..piuttosto si proclama lutto nazionale quando 300 immigrati clandestini muoino affogati come se si parlasse di italiani..e ancor peggio..li andiamo pure a prendere in acque internazionali e li accogliamo anche se in fila alla Caritas adesso sono piú italiani che immigrati o barboni, per non parlare dei centri di accoglienza e del cibo che viene buttato via perché gli immigrati non lo mangiano...ma andrei a toccare altri punti ed andrei off-topic...

Come non capire questo rifiuto dell'Inno nazionale?
Io lo capisco benissimo, nessuno si sente piú italiano purtroppo.
L'Italia é governata da un governo che non é stato votato dagli italiani ed i principali articoli della Costituzione sono stati violati..come puoi sentirti italiano se lo stato, i datori di lavoro, le assistenze sociali mettono prima di te un immigrato? È ovvio che l'Inno Nazionale, che dovrebbe essere il nostro orgoglio, viene fischiato.

Io sono italiana e come tale mi commuovo sempre quando ascolto l'Inno, ma capisco quegli italiani che hanno fischiato, capisco che la mia bella Italia rischia di scomparire perché la nostra cultura non viene difesa, anzi, piuttosto si costruiscono moschee e si abolisce la storia dell'Arte nelle scuole, il prossimo passo sará quello di abolire la lingua italiana, la storia italiana, le guerre che i nostri nonni hanno combattutato per guadagnare la propria identitá di italiano, perché siamo tutti europei, ben presto non avremo piú memoria delle battaglie che hano combattuto i nostri nonni, bisnonni, trisnonni per i nostri diritti,  molti sono morti per questo e, quegli stessi diritti adesso sono negati agli italiani.
Pertini si rivolta nella tomba e anche i nostri avi a vedere quello che sta diventando il paese per cui loro hanno dato ed avrebbero dato la propria vita.

Io considero questa "protesta" come uno fra gli ultimi campanelli di allarme...il prossimo passo, se si continua cosí porterá gli italiani ad una guerra civile...e questa mia ultima espressione non é figlia di chissá quale teoria catastrofale...é successo in passato, si legge nei libri di storia; i politici dovrebbero guardare questi segni con molta piú attenzione...non basta l'espulsione a vita dagli stadi...non serve a niente..perché ci sará sempre un nuovo "Genny a' carogna", con un altra faccia, magari con un altra maglietta, con altri colori...ma non basta mettere lui in galera, gli italiani sono disperati ed il calcio, come una delle identitá nazionali, sará il campo in cui questa disperazione verrá espressa ed io temo che la cosa andrá peggiorando.

RIDATECI LA NOSTRA DIGNITÁ  e con questo concludo questa parentesi del mio blog.






Cristiana Meneghin , Le Gemme Dell'Eubale- blogtour

NOVITÁ

 Ciao a tutti che dire , ci ho messo mezz'ora per riuscire ad entrare nel blog, questo succede quando passano troppi mesi dall'ultim...