mercoledì 30 novembre 2016

a me piace...LEGGERE!: Orpheus - di Diana Mistera

Prima recensione della seconda edizione di Orpheus.
Buona lettura

a me piace...LEGGERE!: Orpheus - di Diana Mistera: Buongiorno amici lettori! Ultimamente ho un po' di problemi di salute e sto leggendo meno. Quest'oggi vi parlerò di un romanzo che...

Daniela Ruggero Autrice: THE DARK ZONE BLOG TOUR

Quinta tappa del blog tour di Orpheus in collaborazione con la Dark Zone , presso il blog di Daniela Ruggero.
Buona lettura


Daniela Ruggero Autrice: THE DARK ZONE BLOG TOUR:  DIANA MISTERO BLOG TOUR   Siamo al via, gli strumenti sono accordati e Orpheus sta per iniziare il suo tour. Partecipare è se...

venerdì 25 novembre 2016

Libri riflessi in uno specchio: Diana Mister In Tour, Intervista Doppia

Terza tappa del Blog Tour di Orpheus.
Intervista doppia ai due protagonisti.
Siete curiosi? Correte a leggerla!

Buon weekend!!!

Libri riflessi in uno specchio: Diana Mister In Tour, Intervista Doppia: Siamo al via, gli strumenti sono accordati e Orpheus sta per iniziare il suo tour. Partecipare è semplice.... *SEGUITE le tappe suI blog c...

mercoledì 23 novembre 2016

NUOVA INTERVISTA

Ciao a tutti,
con l'uscita di Orpheus si riparte con le interviste.
Ecco a voi una bella intervista che mi è stata fatta dal blog
A me piace ...LEGGERE!

A ME PIACE... LEGGERE!

Buona lettura e a presto!!!

Orpheus va in Tour

Ciao a tutti
Orpheus parte oggi in tour in giro per i blog.

Un evento  su facebook é stato realizzato in collaborazione con la Darkzone, quindi se volete partecipare seguite le varie tappe..condividete e aderite.


Link all'evento Facebook


Prima tappa " IL BOSCO DEI SOGNI FANTASTICI"





martedì 22 novembre 2016

FRANCESCA NOTO- IL SEGNO DELLA TEMPESTA-

PRESENTAZIONE

Ciao a tutti,
eccomi tornata con una nuova presentazione.
Oggi vi parlo di Francesca Noto e il suo libro ; IL SEGNO DELLA TEMPESTA.

Francesca Noto è giornalista e traduttrice di romanzi e riviste.
Appassionata di heroic fantasy, scherma medievale, equitazione, giochi di ruolo e videogiochi fin da bambina, è stata caporedattrice del magazine “Pokémon Mania”, nonché docente di Game design allo IED di Roma. 
Il suo lavoro e i suoi interessi l’hanno spesso condotta all’estero, in particolare negli Stati Uniti, paese a cui è molto legata.

Il libro

Lea Schneider ha un dono, o forse una maledizione. Riesce a percepire con impressionante chiarezza le emozioni altrui. È sempre stato un fardello complicato da gestire, in grado di trasformare la sua adolescenza in un inferno. 
In preda a strani sogni premonitori, Lea fugge verso la regione più selvaggia della Florida, dove è stata concepita vent'anni prima. Ciò che non sa è che quel viaggio ‒ come il suo dono ‒ fa parte di un
disegno più grande. 

Chi è Sven, il ragazzo senza un passato e dotato di capacità ben più potenti delle sue? Nuove forze scoprono le carte di una partita antica, di cui i due giovani sono il fulcro.

Lea e Sven si troveranno nel mezzo del conflitto tra i Waerne, antichi guardiani della nostra realtà, e i Fjandar, asserviti a esseri che di questo universo non fanno parte, ma che diverse volte hanno interferito con le sue sorti. 
Mentre un portale tra i mondi rischia di essere profanato, Lea dovrà trovare il coraggio di guardarsi dentro e affrontare le proprie paure. Intanto, Ragnarök, il crepuscolo del mondo, si avvicina...


ESTRATTI: 

«È finita. Avresti dovuto pensarci prima. Avresti dovuto scegliere con più astuzia da che parte stare, e non puoi dire che non ti abbia avvertito. Ma sei solo... e morirai da solo, Valoisa, con la runa di Thurs incisa sul cuore. Questo è il tuo wyrd». La sua voce era come mercurio, liquida, cromata, veleno concentrato in ogni sillaba che pronunciava.
«Vai all’inferno...», ebbe la forza di pronunciare, inghiottendo una boccata di sangue. Parole appena udibili, che si persero in un debole rantolo. «Questo è il tuo wyrd, figlio di puttana!».
«Certo, tu comincia pure a mostrarmi la strada, intanto», ribatté l’altro, con una bassa risata malevola. «Perché Valoisa muore stanotte».
L’uomo sollevò la mano. Stringeva qualcosa nel pugno, qualcosa di allungato e scintillante. Era il bagliore dei lampi, o la sua mano a brillare di una sinistra aura opalina? Non ebbe il tempo di chiederselo. Vide il braccio di lui fermarsi all’apice, e poi calare in un affondo violento. Sentì la punta metallica piantarglisi nel petto, penetrare sopra la clavicola sinistra, inchiodandolo al suolo. Sgranò gli occhi, inarcando la schiena in un movimento convulso, mentre quello che aveva creduto il limite massimo del dolore raggiungeva un livello nuovo, proiettandolo in un baratro ancora più profondo. Fu allora, fissando con i propri occhi sconvolti quelli del suo avversario, che comprese che, per quanto potesse sembrare impossibile, la sua sofferenza era soltanto all’inizio.
Scoprì in quel momento che era ancora in grado di urlare. 





Rialzò il viso verso di lui, e lo vide sorridere. Quando le loro labbra si incontrarono, non fu come quella prima confusa volta a Key West, un indugiare inconsapevole in un desiderio che era rimasto tale senza concretizzarsi. Per un attimo si guardarono negli occhi, poi Lea serrò le palpebre e si lasciò andare alle sensazioni. Giù ogni barriera, accogliendo le emozioni di lui come se fossero le proprie. Gli strinse le braccia al collo e dischiuse le labbra, desiderando un contatto più profondo e sensuale. Il suo sapore era quello che aveva sempre immaginato, mentre le loro lingue si trovavano, intrecciandosi in una danza selvatica e istintiva, come se in quel bacio si fossero ritrovati dopo un’eternità, una volta di più.
Sentì le sue grandi mani nervose accarezzarle il busto e insinuarsi con dolcezza sotto la t-shirt, sfiorando la pelle nuda, tracciandovi sopra spirali lievi, delicate e potenti al tempo stesso. E non ebbe neanche il tempo di capire se le sensazioni che provava, e quel desiderio caldo come un falò sotto un cielo estivo, appartenessero soltanto a lei o fossero intrecciati a ciò che provava lui. Sapeva però di non essersi mai sentita così, tra le braccia di un uomo. Allora lasciò che accadesse. E che Sven la riconducesse a casa.






«Lo ricordi, vero?», incalzò in quel momento Julma, facendo un passo avanti. I suoi occhi erano abissi di un’oscurità insondabile. La forza della sua mente continuava a inchiodarlo sul posto, prospettandogli possibilità inattese. «Ti hanno temuto, scacciato. Ucciso. Gli uomini hanno paura di chi è diverso, di chi è potente. Hanno avuto paura perfino dei tuoi miracoli». Un altro passo. Le sue mani sembravano scintillare come d’acciaio cromato. «Eri tu. Sei sempre stato tu, in mille vite prima di queste, il rinnegato che hanno colpito con sassi e bastoni, il martire bruciato sul rogo. Valoisa, colui che porta la luce. Ma non la vogliono, la tua luce, non nel modo in cui hai sempre pensato. È questa l’umanità che vuoi proteggere? È questa la gente che merita il tuo perdono?».
La pressione si fece insopportabile. Sven rialzò lo sguardo in quello vorticante di oscurità dell’altro. Arricciò le labbra, scoprendo i denti serrati in una smorfia selvatica. «Ci sei sempre stato tu, dietro alle loro paure», dichiarò, la voce così bassa e profonda da sembrare essa stessa il brontolio cupo del tuono.
E quella voce si levò in un ruggito: «Ci sono sempre stato io, a vegliare sui loro incubi».











Buona lettura!!!

Diana Mistera








lunedì 7 novembre 2016

GIANLUCA GIUSTI: NON SONO FERMO, MI MUOVO. MONTECATINI TERME UNA STORIA NELLA STORIA

Ciao a Tutti
eccomi con una nuova presentazione per  la DARKZONE:


GIANLUCA GIUSTI.

Nasce nel 1964, è un informatore scientifico per il farmaco, ed é autore e scrittore per passione.
Gianluca é alla sua quinta pubblicazione, ed alla seconda pubblicazione con la casa editrice
LA CARAVELLA EDIZIONI, con la quale ha pubblicato anche CUBA: ISTRUZIONI PER L
USO. 




Sinossi:


Un uomo che si muove nelle strade di una città per una settimana. La sua città. Una descrizione magistrale, dove il cammino alterna riflessioni profonde a fatti di vita vissuta; uno stop and go che ti segue rigo dopo rigo, pagina dopo pagina. Un saliscendi nelle increspature di una anima tormentata che sprofonda in una soluzione che non arriva. Ma quale sarà la ragione della sua angoscia e perché il tormento affligge il protagonista? Chi lo segue come un’ombra e perché, è lì con lui? Per scoprirlo serve arrivare alla fine, passando dal suo ritmo serrato, ironico e avvincente al termine del quale arriverà puntuale, la sorpresa finale.

Ma lasciamo la parole all'autore CON LA DARKINTERVISTA:

Lasciamo la parola all’autore:

  • Perché una lettrice o un lettore dovrebbe leggere il tuo libro?

Per prima cosa salutiamoli i lettori che comunque leggeranno questa intervista. Perché con Sono fermo, mi muovo hanno la possibilità di immergersi in un vero e proprio esperimento letterario. Unico nel suo genere. Lo ha definito così Elena Gonnelli, che ho avuto il piacere di avere come moderatrice ad una mia presentazione e ora più che mai ne condivido il termine. Un modo nuovo per conoscere una città, la sua storia e i suoi dintorni ma non attraverso la classica guida turistica stantia e fredda con i posti da vedere uno in fila all’altro, ma grazie a un racconto super originale.
  • Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione?

Di innovativo c’è la forma di scrivere che non ha uno stile ufficiale e consolidato. Questo mia ha permesso di tirare dentro il lettore come fosse nelle strade insieme a me, di camminare insieme a me, di guardare dove guardo io e come spero, di vedere quello che vedo io. Ci diamo del tu e ci parliamo come fossimo veramente insieme. Io credo che tra autore e lettore non debba esserci separazione ma grande unione e complicità. Io sono per prima cosa un lettore e devo trovare empatia e condivisione con chi scrive, allora lo seguo e ho molte più possibilità di portare a termine il libro. Quello che chiedo a chi scrive, cerco a mia volta di darlo, scrivendo. Con la tradizione forse il racconto che non passa mai di modo e l’idea di farmi accompagnare da un personaggio un po’ strambo che tra poco vi descriverò brevemente.
  • Che cosa ti ha spinto a scrivere?

Da saggista quale sono in origine la voglia di smontare tutta una serie di bufale che vanno dal paranormale, passando per gli oroscopi, gli Ufo, i presunti poteri della mente fino a gli immancabili complotti di tutti i tipi. Con questo naturalmente ognuno è libero di credere a quello che vuole, io faccio solo un po’ il guastafeste.
  • Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione?

Com’è giusto che sia non posso prendermi la paternità di quello che non è mio. L’idea mi è stata suggerita da Silvia Motroni, consigliere comunale e amica personale, che mi ha telefonato chiedendomi di scrivere “qualcosa” sulla città. La difficoltà è stata trasformare quel “qualcosa” in una forma che potesse attirare il lettore per indurlo scoprire le tante meraviglie che la nostra città (pur nel suo piccolo), è in grado di offrire. Quello che ho scartato da subito, e come già detto, è stata l’opzione, guida turistica. Il problema però è che io sono un saggista e non un romanziere, quindi che fare? L’ispirazione è stata quella di fare un giro particolare tra le nostre strade accompagnato da un Virgilio molto “fuori dagli schemi” che desse vivacità alla storia. Per dare un’idea al lettore, Wilson, che appunto mi accompagna, ha una caratterista che rende tutto molto ironico e surreale: non lo vede nessuno eccetto me, non parla con nessuno e neanche con me ma posso assicurare che vivacizza molto, dall’inizio alla fine.
La dott.ssa Silvia Motroni, ci tengo a dirlo, mi ha concesso il privilegio di scrivere la prefazione
  • Quando scrivi? E come? in modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo?

Ho un lavoro da portare avanti quindi scrivo nel tempo libero, la sera per esempio invece di guardare la trecentesima puntata di Don Matteo, scrivo un po’. Poi ovviamente nel week end e altri momenti similari. Cerco di essere più continuo possibile magari prendendo appunti sull’Ipad ma anche sul tovagliolo del bar dove pranzo al volo. Di solito però, e questo è una costante, ritorno sopra la bozza di base con nuove idee, aggiunte, cose da cambiare. Mi capita spesso la notte di svegliarmi perché mi è venuto in mente cosa scrivere di nuovo e cosa cambiare. A un certo punto gli editori devono togliermi il manoscritto dalle mani sennò non finiamo più.
  • Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato – e usi- per proporlo all'attenzione dei tuoi potenziali lettori?

Cerco quando possibile di farmi aiutare a chi ne sa più di me. Da solo uso i social naturalmente, che ormai muovo il mondo, poi il mio sito e le presentazioni. Quello che fa la differenza però, credo sia il passaparola dei blog più accreditati. Le blogger in particolare sono molto influenti, una loro parola può cambiare tante cose. A loro voglio cercare di arrivare, con umiltà ma anche con la consapevolezza di aver scritto un libro diverso, ironico e molto divertente.
  • (perché la scelta del self publishing?) se lo sei

Non lo sono ancora ma è una strada che vorrei poter intraprendere anche per avere un confronto con l’editoria standard.
  • Progetti per il futuro?

Un anno sabbatico di almeno dieci anni. Non lo, a parte gli scherzi. Ho scritto cinque libri in pochi anni e devo trovare oltre che il tempo anche le idee, non è facile progettare in continuazione. Posso invece tornare alla lettura, visto che leggere fa sempre un gran bene.
  • Tre persone da ringraziare

Monica Fava, la mia prima editrice che mi ha permesso di conoscere questo mondo e dandomi fiducia, di farmi partire
Mia moglie Julia che condivide tutto con me ed è la mia prima fan
E Silvia Motroni senza la quale quest’ultimo libro non sarebbe mai nato.

ESTRATTI:

Estratto 1:

Riprendo a muovermi, e
mentre mi muovo cammino, sfiorando le cose. Hai presente
quando si sfiorano delicatamente quelle eleganti tende fatte
in tubuli di cristallo colorati? Quelle che quando le tocchi
non fanno rumore ma suonano. Io faccio lo stesso.
Tengo la sinistra mentre avanzo lentamente.

Estratto 2

Primo capitolo lunedì: strane regole d’ingaggio

Da una parte l’antico portone, di fronte a me il circolo del tennis e,
a fare la guardia lassù, Montecatini Alto, la nostra frazione
medievale. Sembra sorgere su un catino rovesciato e sopra
le nostre teste sorveglia non solo la città ma tutta la valle.
Il borgo ha una caratteristica: hai presente quei quadri tipo
la Gioconda o i cartelloni del cinema dove la figura ritratta
sembra che ti segua con lo sguardo quando la osservi da
diverse angolazioni? Qui succede la stessa cosa. Ovunque tu
sia, vedi sempre Montecatini Alto. Ti segue, ti accompagna
e ti ricorda che sei in un posto speciale.

Estratto 3:

Secondo capitolo martedì: dove tutto comincia

È quasi sera ed è tutto molto bello.
La Basilica si prepara per la messa serale. Il via vai
in movimento perenne e il freddo mi prendono alla schiena.
Ma a un certo punto succede qualcosa di strano. Wilson si
allontana discretamente. Cala il silenzio, le persone scompaiono
e una luce incredibile prende possesso di tutto. Senza
abbagliare, senza dare fastidio alcuno, riempie lo spazio
circostante di una fenomenale tranquillità; la temperatura si
alza. Per quanto stravagante sia, questa nuova e inaspettata
condizione non mi fa paura, anzi il contrario; c’è solo una
forza potente che comincia a farsi strada: devo chiudere gli
occhi. Non posso vincerla quindi non mi oppongo, chiudo
gli occhi e mi rilasso, fatto questo mi sento ancora meglio.
Sono fermo, ben piantato a terra a gambe divaricate, resto
in attesa, qualcosa dovrà pur succedere. Se c’è da aspettare
aspetto, tanto non ho nessuna fretta. E qualcosa succede.


Cristiana Meneghin , Le Gemme Dell'Eubale- blogtour

NOVITÁ

 Ciao a tutti che dire , ci ho messo mezz'ora per riuscire ad entrare nel blog, questo succede quando passano troppi mesi dall'ultim...