sabato 18 febbraio 2017

PRESENTAZIONE LA LIBERTÀ DEL PETTIROSSO di Francesco Di Giulio

Ciao a tutti,
oggi ho il piacere di presentarvi il primo libro di un autore esordiente di Lettere Animate:

Francesco di Giulio con il suo LA LIBERTÀ DEL PETTIROSSO.

SINOSSI

Ogni uomo nella propria vita ha un segreto dentro di se dal quale non può sfuggire. Un incubo reale che dimenticato in un angolo dell’anima vive latente nei pensieri e nelle emozioni controverse di una comunità che presto conoscerà il male oscuro. Cosa accadrebbe se a un tratto quell'oscurità, che alberga nel cuore di uomini corrotti, venisse rivelata? Siamo in un monastero medievale e temprati uomini di chiesa decidono inspiegabilmente di morire nei modi più atroci. Un luogo isolato su una rupe maligna, pergamene forgiate nell’inferno, monaci al cospetto del proprio destino. Fuoco, sangue e libertà. Può l’anima istintiva e pura di un bambino recluso redimerli dai loro peccati?




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Estratto 1:

Nell'anno del Signore 1107 tra la catena montuosa degli Appennini e le pianure del centro Italia, nel cuore della penisola, le robuste mura e le temprate anime dell’Abbazia di Monte Gennaro furono sconvolte da oscuri e drammatici avvenimenti, che da qui a poco rivelerò. Diabolici presagi, suoni infernali, parole di morte, atti crudeli misero a dura prova le anime del monastero, oscurando in una nera tenebra l’intelligenza e la fede di uomini devoti. Anime pie che non furono in grado di comprendere. Il male si era insinuato nella casa del Signore. Il diavolo era tra noi. Per i monaci della vecchia abbazia, la timorata fede in Dio vacillò, la paura e le tenebre presero prepotentemente il posto della serenità e della pace. Nulla sarebbe stato più come prima e nulla verrà mai dimenticato. Il mio compito è stato quello di non permettere di dimenticare, qui nello scriptorium ho sacrificato la mia vita a Dio e con le mie mani ormai tremanti ed i miei occhi fin troppo stanchi ho custodito, protetto e trascritto centinaia di sacre scritture e religiosi testi. In questo lungo periodo ho avuto anche modo di scrivere in gran segreto questo libro a memoria futura e come monito ai posteri, nel ricordo di chi decise di andarsene anzitempo. Questa è l’ultima vera opera che andrò a fare nascere. L’ultimo libro che finirò di comporre. Ma è anche il mio ultimo viaggio in questo mondo, pochi mesi da vivere mi rimangono. Il male ha bussato alla mia porta e qui si trova nascosto il mio appuntamento con lui. Da pochi giorni ho aperto anch'io il diabolico messaggio, ho peccato agli occhi del Signore e dei suoi figli, ho compreso che è troppo tardi per pregare, ho appreso che non ho più tempo per chiedere la grazia. Il momento sta arrivando deciso e prepotente. Tu che leggerai tali pagine che narrano vicende di sangue, di odio e di disgrazia, comprenderai poco a poco, quanto la natura umana sia orribile, demolitrice e maledettamente crudele. Con Amore e Fede, un umile servo del Signore. 

Estratto 2:

La sua mente fece una sorta di rapido viaggio nel tempo, ricordava la sofferenza di ogni colpo e sapeva che meritava tutto ciò. Alzò lo sguardo e con decisione immerse le bende nell'olio che usava come cura. Una volta completamente imbevute, si strofinò sul corpo quelli stessi stracci di cotone. Appena compiuto questo gesto, appoggiò le bende in vari punti. Un paio ne mise sul collo, altre sulle spalle e sul dorso. Il petto anche fu accuratamente unto. Prese ancora l’unguento e la cera delle api sciolta e sé la pose sui capelli, sul viso in maniera abbondante. Aprì la porta della sua cella e con la mano sfilò la torcia dall'anello che la teneva ben salda al muro, poi richiuse la porta. Si trovava ora in mezzo alla cella con la torcia ad olio accesa nella sua mano destra. Prese dal letto il libro delle preghiere, al cui interno vi era stato inserito il biglietto che lo condannava alla fine dei suoi giorni. In contrapposizione a quelle pagine che esaltavano la vita e l'amore del Cristo, aveva inserito le mortali pergamene degli altri confratelli compagni di peccato. Fratelli malefici. Figli del demonio. Li aveva recuperati per portarli con sé nell'oblio. Chiuse gli occhi e chiese perdono per l’esistenza sbagliata che aveva condotto. Avvicinò la torcia infuocata al viso e prima ancora che toccasse il proprio volto una sfera di fuoco lo avvolse costringendolo ad inginocchiarsi. Subito gli venne meno l’ossigeno e mentre ardeva da solo nella propria cella l’ultimo 136 sguardo si posò sulla finestra dalla quale scorgeva il sole appena tramontato ed un piccolo gruppo di pettirossi stava facendo rientro sicuro al proprio nido. Cadde in terra esanime mentre le fiamme continuavano ad avvolgere il suo corpo unto dalla sostanza che per anni gli aveva alleviato ogni genere di dolore. In quel momento quelle stesso medicamento lo stava aiutando a morire liberandolo per sempre da quell'anima nera che viveva dentro di lui, e che ora con lui cessava di vivere. 

Estratto 3:

Decise dunque di spingere la porta con entrambe le mani tenendo il crocefisso nel pugno destro. La aprì, e una volta dentro fu immediatamente accecato dalle prime luci del sole, la finestra era completamente aperta e fu allora che notò con stupore che il sacerdote non si trovava nel suo letto. Fece istintivamente un passo all’interno e mentre stava per chiamarlo un nodo in gola ed una stretta al petto lo bloccò! Sbarrò gli occhi mettendosi una mano sul cuore, così facendo gli cadde il crocifisso che si spezzò in due parti, questo era il segno premonitore di un profondo cambiamento che stava maturando proprio lì dinnanzi a lui. Nello stesso istante le gambe gli cedettero dal disorientamento e la sua bocca si fece immediatamente arida. Quello che stava vedendo non poteva essere vero, non era in grado di crederci. Il terrore e lo sgomento lo pervasero insieme ad un forte senso di incredulità. Il maestro di una vita, colui che rappresentava il suo padre adottivo si trovava a mezzo metro da terra con i piedi nudi che penzolavano e il collo era strozzato da un cappio legato alla trave della freddissima stanza. Il volto era bluastro, gli occhi sbarrati erano iniettati di sangue oramai rappreso. Il cadavere mosso lentamente dal vento dondolava al centro della cella allungando e restringendo la propria ombra sul volto incredulo e già piangente del giovane monaco. Fu in quell'istante preciso e crudele che la campana dell’abbazia iniziò a suonare. Frate Marzio non ebbe il coraggio di fare nulla, l’unico istinto che manifestò fu quello di inginocchiarsi e farsi il segno della croce. Il giovane monaco odiava la morte e la vista del cadavere lo paralizzò totalmente, quel momento fu per lui un simulacro delle vicende bibliche e apocalittiche, uno squarcio in una tela come se il male gli avesse inferto una feroce pugnalata. Preso da spavento e scosso da ciò che stava vivendo, abbassò lo sguardo, fu così che vide un oggetto bianco posto sul pavimento che attirò la sua attenzione. Si avvicinò carponi, come se alzarsi sarebbe stato poco rispettoso. Si trattava di un bigliettino, una piccola pergamena ingiallita ed arrotolata. Al centro era annodata da uno spago di canapa. Aprì quello strano foglio e leggendo quelle parole, il suo cuore sobbalzò ancora una volta per qualche istante, gli sembrò vividamente che una seconda pugnalata si fosse nuovamente conficcata fra le sue carni. Il biglietto era in latino antico ed enunciava questo: “Pater Bernardus, Scio quid feceris puero, si vis pacem sempiternam in armis auferet Dominus mundi salute, sic frui vita aeterna. Requiescant in pace.” Padre Bernardo, Sono a conoscenza di cosa hai fatto a quel bambino, se vuoi la pace eterna tra le braccia del Signore, togliti da questo mondo, salvati, solo così potrai godere di vita eterna. Riposa in pace. 
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Allora? Vi ho incuriosito?
Per quanto mi riguarda , io ce l'ho fra i libri che leggerò a breve, quindi pubblicherò in questo blog, anche la mia recensione.

Buon weekend a tutti!

sabato 4 febbraio 2017

COME UN' ISOLA -Monica M. -

Ciao a tutti,
eccomi con un'altra recensione. Questa volta vi parlo di COME UN'SOLA di Monica M.

Sinossi:

Come un’isola è forse scritto unicamente per noi donne , noi donne che ci amiamo così tanto da saper amare in modo unico, senza però tradirci mai . E’ una storia d’amore non convenzionale, complessa, forse malata, tenace , che rivela la fragilità e la forza stessa della protagonista. E’ un invito a darci una possibilità anche quando tutti i segnali indicano pericolo, vivere un amore sapendo che si verrà feriti non per ingenuità ma per coraggio, vincendo la paura del dolore che sappiamo arriverà ma che sarà nulla confrontato ad una assenza di rimpianto. E’ consapevolezza di sé, è controllo, è scelta . Lucrezia , la protagonista, allineerà la sua vita a quella di Victor convinta di poter, come sempre nella sua vita, controllare tutto . Nulla sarà più diverso da ciò che lei aveva pianificato fino a conoscere la travolgente ribellione, fiera del suo orgoglio ingaggerà una guerra con il suo stesso cuore per non concedersi ad un amore non corrisposto . Si tufferà volontariamente in due occhi crudeli e belli sapendo che vi troverà la morte per annegamento, consapevole che quel che dopo l'aspetterà non sarà più vita , ma sopravvivenza scandita da una inguaribile mancanza, dettata però dalla libertà della scelta fatta . Siamo spesso schiavi dei nostri limiti , ma quanto di noi siamo disposti a tradire per oltrepassarli ? << Non bisogna mai partire da un risultato , se lo facessimo tutto sarebbe falsato , ogni gesto e pensiero mutato dal desiderio di giungere dove si è stabilito e non dove veramente siamo attesi... sei enigma e mistero che vivrò per sempre o forse mai più... >> Lucrezia da Come un'isola di Monika M.


La mia recensione:

Cosa dire di questo libro? Inizio con il dire che io l'ho diviso in due parti distinte.
Nella prima parte vediamo Lucrezia intenta a scrivere un libro sull'Inquisizione che combatte da anni con il dubbio causatole da dei sogni o da delle percezioni, che la portano a pensare se anche lei, in quel periodo, è stata una delle tante streghe condannate al rogo dopo abominevoli torture. Per cercare di capire, ingaggia Victor. Victor, un sadico che prova piacere nel torturare le donne. Un maschio Dominatore e che vive la sua vita come tale.
Nella seconda parte del libro la trama sembra cambiare radicalmente e si legge che Lucrezia effettivamente sta scrivendo un libro ma non si capisce se sia lo stesso. Per questo dico che per me il romanzo é diviso in due parti. Ho avuto come l'impressione che l'autrice sia partita con una idea e poi nel bel mezzo abbia cambiato direzione, io stessa scrivo, questo può succedere, anzi, succede sempre, solo che in questo caso va un po' a discapito della storia. Manca secondo me una parte centrale che amalgama le due parti distinte del romanzo.
Nella seconda parte, infatti, vediamo il romanzo prendere una direzione psicologica inattesa, fatta di introspezioni della stessa Lucrezia che ho trovato molto interessanti ma che però non mi hanno dato abbastanza informazioni sul suo passato, sui perché é diventata così? Abbiamo degli accenni durante tutto lo scorrere della storia ma non rendono il personaggio di Lucrezia completo.
Victor:lui mi ha intrigato molto ed avrei preferito saperne di piú;non solo quello che percepiamo attraverso pensieri ed i sentimenti di Lucrezia. È davvero quel sadico che vuole sembrare? Quell'uomo freddo e calcolatore senza sentimenti?
Lucrezia é una figura complessa. Ma pensa troppo. :)
La trama di per se la trovo interessante, Ci sono forse troppi errori di battitura, consiglierei una revisione perché nella versione ebook che ho io ho trovato anche delle parole tagliate.
È una lettura piacevole.Ho apprezzato molto le descrizioni dettagliate dei luoghi. 


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giovedì 2 febbraio 2017

Cristiana Meneghin , Le Gemme Dell'Eubale- blogtour

NOVITÁ

 Ciao a tutti che dire , ci ho messo mezz'ora per riuscire ad entrare nel blog, questo succede quando passano troppi mesi dall'ultim...