venerdì 30 marzo 2012

RIFLESSIONI

Sará colpa dell'influenza, ma sono nell'umore riflessivo oggi...

Ieri mi é arrivata una lettera di una persona a me cara che mi diceva che ultimamente troppo spesso si chiede" chi sono, dove voglio arrivare.. dove sto andando...che ne sará di me..." molte volte, erroneamente secondo me ,si atrribuiscono questo genere di domande a persone che sono malate di depressione...o nelle cosídette crisi esistenziali...ma non é cosí..sempre secondo me...prima di tutto perché la depressione é un male che ti causano..non te lo causi da solo cosí come le crisi esistenziali, sono le persone che hai intorno, la societá in cui viviamo, che innescano questi ingranaggi, non tu.
E alla fine depressi o meno siamo tutti allo stesso modo delle vittime chi piú , chi meno.

Ultimamente, diciamo in questi ultimi 12 mesi, me le sono poste anche io queste domande...il motivo lo sapete tutti, sono disoccupata, in un paese straniero da 9 anni e mi ritrovo a dover ricominciare tutta la mia vita da capo, mettermi in discussione, trovare delle soluioni alla situazione in cui mi trovo; dato che o perché sono un immigrata o perché vivo in una cittá del cavolo,un lavoro non riesco a trovarlo..cosí mi ritrovo a dover decidere cosa fare..da dove iniziare...e spesso mi chido perché devo fare tutto questo..quando desiderei solo lavorare, un qualsiasi lavoro con uno stipendio decente...
Anche io mi domando spesso "chi sono?"
NON LO SO....so che mi piacerebbe semplicemente fare la scrittrice, senza dover fare i conti a fine mese con i soldi che non abbiamo per pagare i conti..quindi la seconda risposta che dó a questa domanda é che vorrei semplicemente essere una lavoratrice, che porta a casa il suo stipendio ogni mese, senza dover cercare , chiedere e subire in continuazione risposte negative da ogni posto di lavoro che cerco...
Dove voglio arrivare?
si collega alla domanda precedente, ad avere una stabilitá economica.
Dove sto andando?
NON HO LA PIÚ PALLIDA IDEA..ho dovuto prendere la decisione di riprendere a studiare per una professione che non avrei mai pensato di fare..perché si..il mio sogno, il mio lavoro ideale sarebbe stato quello di lavorare con le lingue straniere , ne conosco 4 come interprete o traduttrice, oppure lavorare in una qualche Biblioteca Comunale o in una libreria..ma qui in Finlandia ti richiedono una scuola specifica per ognuna di queste professioni...e siccome sono una persona realistica la mia decisione é caduta nella professione in cui c'é maggiori domanda di assunzione..l'infermiera praticante..non esiste ancora un termine italiano per questa professione e neppure in inglese, é un assistente agli anziani, maestra di asilo e infermiera ausiliare che in finlandese racchiudono con il termine lahihoitaja. Non é certo la professione che avrei voluto fare..ma non mi danno tanta scelta se non voglio finire sotto assistenza sociale...
Il corso professionale durerá al massimo 2 anni.
Che ne sará di me?
NON LO SO. Le sto provando tutte, se anche con questo non mi daranno lavoro so che faró uno scandalo cittadino, perché sono stufa di essere disoccupata e sono stufa che non mi si diano possibilitá lavorative perché immigrata, e quindi denunceró la cosa nel quotidiano cittadino..ma ho 2 anni davanti...quindi il tempo anche per pensare se lo faró, come lo faró; dopodiché lasceró Hämeenlinna..andró a cercare lavoro a Tampere o Helsinki che hanno delle mentalitá piú aperte.

Come vedete questo genere di domande credo che molte quarantenni se le stanno facendo,perché il mondo oggi, ci sta togliendo tutto e dando nulla in cambio, la disoccupazione in aumento anche qui, e la situazione diventa difficile per quelle che a 40anni come me si ritrovano senza niente, ne un lavoro ne possibilitá, non siamo ancora vecchie ma neppure delle giovani rampanti, sono le quarantenni, le cinquantenni, che ritrovandosi senza lavoro hanno piú problemi a ricominciare da capo...

Qui ad Hämeenlinna sono piú le attivitá che stanno chiudendo che quelle che aprono...é triste...ed ancora di piú viverlo da immigrata consapevole che ogni applicazione che lascio viene esclusa a priori perché vi si legge Cittadina italiana, madrelingua italiana...e pensare che siamo in europa e certe discriminazioni non dovrebbero esserci ed a quelli che pensano che sono paranoica dico: la settimana scorsa quando ho partecipato alla Libreria Umana, il mio libro era "Scrittrice Immigrata"una signora mi ha detto che non si sarebbe aspettata un italiana sotto il termine Maahanmuuttaja ( immigrato) qui, quando dici immigrato pensi subito a Somalia, Nigeria, non ad Italia, Francia,Germania..che sono tutti paesi dell'EU..credo che alla gente si dovrebbe insegnare la differenza fra EU ed extracomunitario, fra la cultura e i diplomi che un europea ha ..perché difficilmente chi decide di immigrare in un paese Europeo, ha solo la terza media..di solito sono persone come me con una scuola superiore, una laurea...non veniamo dalle foreste nere..ne dai villaggi che non hanno un censimento oppure non sanno ne leggere ne scrivere..veniamo da paesi commercializzati e con un livello culturale piú alto...queste sono le differenze che si dovrebbero fare..fra Immigrati e i Cittadini Europei...

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