Dalle ceneri plasmo un tempio,
in ogni mattone é inciso il mio amore per te,
ogni battito del mio cuore é un’offerta,
una reliquia da adorare.
Tu sei la scintilla che canta nel mio sangue,
la fiamma che danza nel mio petto.
Quando respiro il tuo nome,
le stelle tremano,
e il tempo si piega,
dimenticando di scorrere.
Siamo due fuochi che si cercano,
si riconoscono nell’ombra,
si consumano nella stessa luce.
Nel tuo sguardo vedo il mio incendio,
un riflesso che non conosce fine.
Siamo fuoco che assapora il fuoco,
peccato che prega,
preghiera che brucia.
Perfino il silenzio sa chi siamo,
ci chiama piano, come fa la notte
con ciò che non può spegnere.
Nel tuo tocco il divino si dissolve,
diventa carne, respiro, promessa.
Nessun cielo può contenere quest’ardore,
nessuna fede domare la sua fiamma.
Cos’è l’amore, se non bruciare
e chiamarlo devozione?
Nel rogo dolce del tuo abbraccio
mi compio, mi dissolvo, mi ritrovo.
E quando la notte dimenticherà i nostri nomi,
il fuoco — il nostro fuoco —
proseguirá il canto
di questa eterna devozione.
© Diana Mistera

Nessun commento:
Posta un commento