oggi vi faccio un'altra segnalazione.
LA GROTTA DELL'ORIGINE di Leo Tosdisco, che presto recensirò.
SINOSSI
Una leggenda
raccontata ai bambini di Borgostellato fa da cornice alla vita di
Axel e Lisa, due fratelli che vivono nel piccolo villaggio insieme ai
loro genitori e a Diego, compagno di classe di Axel e suo amico.
La loro vita, però,
non è affatto facile. Molti degli abitanti del villaggio sono
costretti a vivere in ristrettezze economiche ed energetiche per
lunghi periodi, nei quali il governo sottrae loro acqua, gas e
corrente in cambio di protezione. Nessuno sa però da cosa sono
protetti, e questo acuisce le rivolte. Axel, Lisa e Diego partecipano
all’occupazione scolastica atta a cambiare la situazione, ma come
era prevedibile, tutto va storto: Diego fugge, inseguito dalle
guardie, e Axel e Lisa decidono di trovarlo e aiutarlo.
La loro avventura li
porterà a ritrovare il loro amico, ma attirerà su di loro cose che
nemmeno immaginavano esistessero. Aiutati da un misterioso uomo
di
nome Hector,
che
vive in un vulcano poco lontano da una grande metropoli, scopriranno
che la grotta descritta nella leggenda di Borgostellato potrebbe
essere vera e che, grazie a quella, la loro vita e quella degli
abitanti del villaggio potrebbe cambiare...
ESTRATTO 1
Si
ritrovarono in una grotta talmente grande da poter contenere per tre
volte le loro casette. Soffiava una leggera brezza al suo interno, e
al di là di un campo di candidi fiori, un anello d’acqua
circondava una collinetta rocciosa, sulla cui cima prendeva forma un
cratere nel terreno. Alzarono lo sguardo e rimasero a bocca aperta,
sbalorditi. Proprio al centro della caverna, incastonato sulla punta
di un cuneo di roccia acceso dall’ardore di un fuoco interiore, un
enorme, lucente e meraviglioso fiore girava su se stesso, pigro e
silenzioso, diffondendo una luce iridescente che illuminava ogni
angolo della grotta.
ESTRATTO 2
Molto
tempo fa, in un luogo imprecisato, viveva un cervo. Era molto grande,
due volte più grosso di un cervo normale. Le sue corna, lunghe molti
metri, si diramavano in tutte le direzioni. Su di esse, quando
l’animale era di buon umore, crescevano perfino delle foglie. Egli
si palesava agli occhi degli uomini in periodi di carestia, in modo
da rendere fertile la terra e far nascere nuovi germogli. Il suo
potere, infatti, era quello di donare nuova vita alle piante,
risanandole e rendendole rigogliose. L’orgoglio e l’egoismo
dell’uomo, però, insiti nel suo animo fin dagli albori, prevalse
sull’attesa per una sua nuova venuta e alla prima occasione, un
gruppo di avidi cacciatori tese al cervo una trappola.
Buona lettura e a presto con altre Novità.
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