Ciao a Tutti!
Sono felice di partecipare a questo
Blog Tour, che ne dite di farlo anche voi?
Ecco come fare per vincere 2 premi in
formato cartaceo:
Entra nel mondo di Gianluca Giusti,
autore di "Sono fermo, mi muovo"... segui le tappe del
blogtour e partecipa al contest abbinato. Come?
*ISCRIVITI ai blog che partecipano come lettore fisso
*COMMENTA questo post con "partecipo"
*CONDIVIDI l'evento in modalità pubblica
...e incrocia le dita!!!!
Il 13 dicembre ci sarà l'estrazione dei due premi in formato cartaceo!!!!
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Il 13 dicembre ci sarà l'estrazione dei due premi in formato cartaceo!!!!
I BLOG PARTECIPANTI
#5 dicembre The Library of Belle
#13 dicembre ESTRAZIONE PREMI
GIANLUCA
GIUSTI.
Nasce nel 1964, è un informatore
scientifico per il farmaco, ed é autore e scrittore per passione.
Gianluca é alla sua quinta
pubblicazione, ed alla seconda pubblicazione con la casa editrice
LA CARAVELLA EDIZIONI, con la
quale ha pubblicato anche CUBA: ISTRUZIONI PER L
Sinossi:
Un uomo che si muove nelle strade di
una città per una settimana. La sua città. Una descrizione
magistrale, dove il cammino alterna riflessioni profonde a fatti di
vita vissuta; uno stop and go che ti segue rigo dopo rigo, pagina
dopo pagina. Un saliscendi nelle increspature di una anima tormentata
che sprofonda in una soluzione che non arriva. Ma quale sarà la
ragione della sua angoscia e perché il tormento affligge il
protagonista? Chi lo segue come un’ombra e perché, è lì con lui?
Per scoprirlo serve arrivare alla fine, passando dal suo ritmo
serrato, ironico e avvincente al termine del quale arriverà
puntuale, la sorpresa finale.
Ma lasciamo la parole all'autore CON LA
DARKINTERVISTA:
Lasciamo la parola all’autore:
- Perché una lettrice o un lettore dovrebbe leggere il tuo libro?
Per prima cosa salutiamoli i lettori
che comunque leggeranno questa intervista. Perché con Sono fermo, mi
muovo hanno la possibilità di immergersi in un vero e proprio
esperimento letterario. Unico nel suo genere. Lo ha definito così
Elena Gonnelli, che ho avuto il piacere di avere come moderatrice ad
una mia presentazione e ora più che mai ne condivido il termine. Un
modo nuovo per conoscere una città, la sua storia e i suoi dintorni
ma non attraverso la classica guida turistica stantia e fredda con i
posti da vedere uno in fila all'altro, ma grazie a un racconto
super originale.
- Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione?
Di innovativo c’è la forma di
scrivere che non ha uno stile ufficiale e consolidato. Questo mia ha
permesso di tirare dentro il lettore come fosse nelle strade insieme
a me, di camminare insieme a me, di guardare dove guardo io e come
spero, di vedere quello che vedo io. Ci diamo del tu e ci parliamo
come fossimo veramente insieme. Io credo che tra autore e lettore non
debba esserci separazione ma grande unione e complicità. Io sono per
prima cosa un lettore e devo trovare empatia e condivisione con chi
scrive, allora lo seguo e ho molte più possibilità di portare a
termine il libro. Quello che chiedo a chi scrive, cerco a mia volta
di darlo, scrivendo. Con la tradizione forse il racconto che non
passa mai di modo e l’idea di farmi accompagnare da un personaggio
un po’ strambo che tra poco vi descriverò brevemente.
- Che cosa ti ha spinto a scrivere?
Da saggista quale sono in origine la
voglia di smontare tutta una serie di bufale che vanno dal
paranormale, passando per gli oroscopi, gli Ufo, i presunti poteri
della mente fino a gli immancabili complotti di tutti i tipi. Con
questo naturalmente ognuno è libero di credere a quello che vuole,
io faccio solo un po’ il guastafeste.
- Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione?
Com'è giusto che sia non posso
prendermi la paternità di quello che non è mio. L’idea mi è
stata suggerita da Silvia Motroni, consigliere comunale e amica
personale, che mi ha telefonato chiedendomi di scrivere “qualcosa”
sulla città. La difficoltà è stata trasformare quel “qualcosa”
in una forma che potesse attirare il lettore per indurlo scoprire le
tante meraviglie che la nostra città (pur nel suo piccolo), è in
grado di offrire. Quello che ho scartato da subito, e come già
detto, è stata l’opzione, guida turistica. Il problema però è
che io sono un saggista e non un romanziere, quindi che fare?
L’ispirazione è stata quella di fare un giro particolare tra le
nostre strade accompagnato da un Virgilio molto “fuori dagli
schemi” che desse vivacità alla storia. Per dare un’idea al
lettore, Wilson, che appunto mi accompagna, ha una caratterista che
rende tutto molto ironico e surreale: non lo vede nessuno eccetto me,
non parla con nessuno e neanche con me ma posso assicurare che
vivacizza molto, dall'inizio alla fine.
La dott.ssa Silvia Motroni, ci tengo a
dirlo, mi ha concesso il privilegio di scrivere la prefazione
- Quando scrivi? E come? in modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo?
Ho un lavoro da portare avanti quindi
scrivo nel tempo libero, la sera per esempio invece di guardare la
trecentesima puntata di Don Matteo, scrivo un po’. Poi ovviamente
nel week end e altri momenti similari. Cerco di essere più continuo
possibile magari prendendo appunti sull’Ipad ma anche sul
tovagliolo del bar dove pranzo al volo. Di solito però, e questo è
una costante, ritorno sopra la bozza di base con nuove idee,
aggiunte, cose da cambiare. Mi capita spesso la notte di svegliarmi
perché mi è venuto in mente cosa scrivere di nuovo e cosa cambiare.
A un certo punto gli editori devono togliermi il manoscritto dalle
mani sennò non finiamo più.
- Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato – e usi- per proporlo all'attenzione dei tuoi potenziali lettori?
Cerco quando possibile di farmi aiutare
a chi ne sa più di me. Da solo uso i social naturalmente, che ormai
muovo il mondo, poi il mio sito e le presentazioni. Quello che fa la
differenza però, credo sia il passaparola dei blog più accreditati.
Le blogger in particolare sono molto influenti, una loro parola può
cambiare tante cose. A loro voglio cercare di arrivare, con umiltà
ma anche con la consapevolezza di aver scritto un libro diverso,
ironico e molto divertente.
- (perché la scelta del self publishing?) se lo sei
Non lo sono ancora ma è una strada che
vorrei poter intraprendere anche per avere un confronto con
l’editoria standard.
- Progetti per il futuro?
Un anno sabbatico di almeno dieci anni.
Non lo, a parte gli scherzi. Ho scritto cinque libri in pochi anni e
devo trovare oltre che il tempo anche le idee, non è facile
progettare in continuazione. Posso invece tornare alla lettura, visto
che leggere fa sempre un gran bene.
- Tre persone da ringraziare
Monica Fava, la mia prima editrice che
mi ha permesso di conoscere questo mondo e dandomi fiducia, di farmi
partire
Mia moglie Julia che condivide tutto
con me ed è la mia prima fan
E Silvia Motroni senza la quale
quest’ultimo libro non sarebbe mai nato.
ESTRATTI:
Estratto 1
Riprendo a muovermi, e
mentre mi muovo cammino, sfiorando le
cose. Hai presente
quando si sfiorano delicatamente quelle
eleganti tende fatte
in tubuli di cristallo colorati? Quelle
che quando le tocchi
non fanno rumore ma suonano. Io faccio
lo stesso.
Tengo la sinistra mentre avanzo
lentamente.
Estratto 2
Primo capitolo lunedì: strane regole
d’ingaggio
Da una parte l’antico portone, di
fronte a me il circolo del tennis e,
a fare la guardia lassù, Montecatini
Alto, la nostra frazione
medievale. Sembra sorgere su un catino
rovesciato e sopra
le nostre teste sorveglia non solo la
città ma tutta la valle.
Il borgo ha una caratteristica: hai
presente quei quadri tipo
la Gioconda o i cartelloni del cinema
dove la figura ritratta
sembra che ti segua con lo sguardo
quando la osservi da
diverse angolazioni? Qui succede la
stessa cosa. Ovunque tu
sia, vedi sempre Montecatini Alto. Ti
segue, ti accompagna
e ti ricorda che sei in un posto
speciale.
Estratto 3:
Secondo capitolo martedì: dove tutto
comincia
È quasi sera ed è tutto molto bello.
La Basilica si prepara per la messa
serale. Il via vai
in movimento perenne e il freddo mi
prendono alla schiena.
Ma a un certo punto succede qualcosa di
strano. Wilson si
allontana discretamente. Cala il
silenzio, le persone scompaiono
e una luce incredibile prende possesso
di tutto. Senza
abbagliare, senza dare fastidio alcuno,
riempie lo spazio
circostante di una fenomenale
tranquillità; la temperatura si
alza. Per quanto stravagante sia,
questa nuova e inaspettata
condizione non mi fa paura, anzi il
contrario; c’è solo una
forza potente che comincia a farsi
strada: devo chiudere gli
occhi. Non posso vincerla quindi non mi
oppongo, chiudo
gli occhi e mi rilasso, fatto questo mi
sento ancora meglio.
Sono fermo, ben piantato a terra a
gambe divaricate, resto
in attesa, qualcosa dovrà pur
succedere. Se c’è da aspettare
aspetto, tanto non ho nessuna fretta. E
qualcosa succede.
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