Camminiamo tra le rovine,
sotto archi spezzati, sotto volte cadute,
i fantasmi s’inginocchiano,
le ombre recitano il rosario intrecciato fra le dita
pellegrini,
in sentieri dimenticati dal tempo.
Gli angeli caduti gridano,
con le ali infrante, macchiate di cenere.
Il loro pianto scende come sangue dalle pietre,
si mescola al vino del silenzio eterno.
Offriamo i nostri passi alle pieghe del tempo,
offriamo i nostri nomi ai fantasmi
che hanno incrociato la nostra vita,
offriamo i nostri sospiri agli angeli piangenti.
Nel cuore della liturgia della tenebra,
perfino la speranza s’inchina,
sussurrando come ostia bruciata
tra le labbra della notte.
Custodi dei segreti e dei sospiri,
camminiamo tra ombre e cenere,
fino a quando il primo raggio non tradirà la notte.
Camminiamo tra le rovine,
e nel silenzio,
sono i fantasmi
a celebrare il nostro passaggio.