martedì 28 luglio 2020

VANITÀ

Vanità ti ha soggiogato con la sua viltà

proprio tu

figlio adottato da quella rumorosa notorietà

abbattuto dalla tua stessa superficialità

ti abbandonò proprio lei, la creatività.

Ed io

innocente passante

in questo tempo errante

chiusa nel mio silenzio accondiscendente

inconsapevole mandante

di questo amore assente.

Cibo accattivante

le parole che scrivo guidata dal fuoco

del mio cuore agonizzante

le stesse che dedico a te

mio incosciente amante.

© Diana Mistera 28.7.2020 Precedentemente scritta nel 2012




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