Vanità ti ha soggiogato con la sua viltà
proprio tu
figlio adottato da quella rumorosa notorietà
abbattuto dalla tua stessa superficialità
ti abbandonò proprio lei, la creatività.
Ed io
innocente passante
in questo tempo errante
chiusa nel mio silenzio accondiscendente
inconsapevole mandante
di questo amore assente.
Cibo accattivante
le parole che scrivo guidata dal fuoco
del mio cuore agonizzante
le stesse che dedico a te
mio incosciente amante.
© Diana Mistera 28.7.2020 Precedentemente scritta nel 2012
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