Ciao amici e lettori,
Lo so non sono eccezionale a mantenere i contatti con tutti e fare aggiornamenti.
Come blogger dovrei essere più attiva lo so, ma se non ho nulla da dire o non sono ispirata, non scrivo. Ormai lo dovreste sapere.
Innanzitutto, il reading a Helsinki del 18.03.2016, con Sivuvalo e con la regia di David Kozma é stato molto bello e soddisfacente, posso dire tranquillamente di essermi riscattata dal non pieno successo che ebbi a Stoa un paio di anni fa.
Inutile dire che dipende sempre da chi sta dietro alla regia e dalla comunicazione fra artista e direttore e con David Kozma la comunicazione c'è stata.
Si capisce quando uno certi lavori li fa di mestiere.
La serata è stata preceduta da un seminario sulla posizione di PEN nei confronto degli autori non scandinavi e dalla situazione, purtroppo non entusiasmante, che artisti ( musicisti, poeti scrittori attori, registi ecc) non scandinavi hanno quando si trovano ad affrontare il muro della lingua e delle traduzioni. Ovviamente come tutte le associazioni "pesanti", PEN ha le sue regole e praticamente è uscito fuori al panel di discussione, che comunque a loro non interessa se non hai almeno un libro pubblicato, nella lingua del paese scandinavo in cui vivi.
Ospiti erano rappresentati del PEN danese, svedese e Finlandese, ed a malincuore mi ritrovo a dire che purtroppo il PEN finlandese fa acqua da tutte le parti. E la persona che avevano scelto come rappresentate a sedere sull'hot spot ha fatto una gaffe che a molti presenti è suonata come razzista.
Ognuno di questi rappresentanti sembra non aver capito che il tassello mancante è proprio il concetto delle traduzioni.
Fortunatamente vivo in un paese che si riesce a trovare, eventualmente, una soluzione a questa GAP del sistema, con i fondi che diverse società multiculturali private e pubbliche stanziano ogni anno. Ma purtroppo riuscire ad avere questi fondi non è una passeggiata perché a lasciare applicazioni non sono solo i non finlandesi ma anche gli stessi finlandesi.
La burocrazia e la terminologia per riempire queste applicazioni è ardua e devi avere un po' di esperienza sulle spalle per usare il linguaggio che vogliono e colpire i punti che suscitano interesse per avere la possibilità di essere preso in considerazione.
Appunto, le traduzioni sono la nota dolente.
La cosa buffa è che c'erano anche rappresentati dei traduttori a dire che sono in crisi, che il lavoro a loro è diminuito drasticamente perché le case editrici non cercano più traduttori. Non ci sono più libri da tradurre.
E torniamo alla vera causa della mancata voce nel campo dell'editoria di poeti e scrittori non finlandesi. Adesso parlo della Finlandia perché è il paese in cui vivo: LE CASE EDITRICI.
Ebbene si, le case editrici anche in Scandinavia non vogliono investire su un prodotto che sanno non gli porterà euro nel conto in banca; quindi se già la letteratura immigrata è una parte marginale nell'editoria, figuratevi poeti immigrati con le loro poesie.
Voi direte: ma non vale pubblicare in inglese? No per avere un aiuto dalla PEN, devi pubblicare in una delle lingue scandinave.
Ci sono scrittori immigrati che pubblicano e diventano anche dei bestsellers, che raccontano cose che non hanno mai vissuto perché sono nati e cresciuti in Finlandia...ma siccome siamo tutti immigrants' friends...allora pubblichiamo una somala che ha vissuto tutta la sua vita in Finlandia e parla un finlandese perfetto...lei non ha bisogno del traduttore....
A questo punto mi viene da pensare. Speriamo che mio figlio decida di tradurre le mie poesie un giorno in finlandese...io magari sarò morta e sepolta ma almeno lui potrà usufruire dei diritti di autore miei.
Come potete capire i problemi indossano bandiere diverse ma alla fine sono sempre gli stessi.
Come fare? Cosa fare? Come migliorare?
Io non ho delle risposte a questi quesiti. Quello che io continuerò a fare è scrivere. La rete offre molte opportunità ed elimina molte barriere, certo, avere una casa editrice alle spalle non sarebbe male...ma qualcuno mi disse ( nonna Rosina...mi manchi tanto e ti voglio un bene dell'anima) LA COSTANZA PREMIA..ed io di natura sono costante e anche testarda..molto testarda...
In questa prima parte del post vi metto alcune foto del reading :
Mutantti Kielta 18.3.2016- Cultural Centre Caisa, Helsinki
Ma il mio fine settimana a Helsinki non era finito li. Il giorno dopo sono andata a vedere un musical che desideravo tanto vedere. Vampyyrien Tanssi.
E sono stata anche fortunata a vederlo con il cast che volevo. Essendo uno show che fanno due volte al giorno ci sono due cast. Ed io ho trovato quello che volevo.
Sono da sempre amante dei musical e adesso che ho un idea che mi frulla per la testa il mio interesse ha due facce, quella dell'amante dei musical e quella dell'apprendere come si costruisce un musical.
Le foto le trovate sotto.
Che dire del musical? Originariamente era un musical tedesco realizzato negli anni '80.
Non so se lo hanno tradotto e realizzato anche in altre lingue al di la del tedesco, qualcosa mi è sembrato di vedere in giro per il tubo anche in inglese, ma originariamente era tedesco.
Prende luogo in Transylvania (ovvio) dove si sa i vampiri sono di casa.
La scenografia è suddivisa in due parti principali la taverna e il castello del misterioso conte.
Alla taverna giunge una fredda notte di inverno il giovane assistente del dottor Van Helsing ( che non è quello che leggete nella storia vera, il bello di questo musical è l'ironia) in cerca dello scomparso dottore che trova congelato nella strada che porta al misterioso castello.
Lo porta alla taverna e lo riescono a scongelare. Trascorrono la notte alla taverna che è piena di aglio e persino la gente ha aglio al collo al posto di collane ed orecchini, ma quando il Dottore inizia a chiedere sul misterioso abitante della torre tutti negano, nessuno sa niente.
Nella taverna è una sola vasca da bagno dove la figlia dell'oste va a fare il bagno ogni sera perché ha quasi 18 anni e non le piace puzzare di aglio tutto il giorno.
L'oste offre all'assistente del dottore di fare il bagno caldo, inconsapevole che la figlia è li, nuda .. Dopo diverse battute l'assistente entra la vede e si innamora. Ma purtroppo non è l'unico ad essere innamorato di lei..perché anche il misterioso conte della torre ne è innamorato.
Ovviamente come tutte le donne ( e non venitemi a dire che non è così) andiamo sempre a perdere la testa per il vampiro e non per l'assistente. Il vampiro che lo immaginiamo romantico stupendo...il principe delle fiabe , non azzurro ma nero..e che alla fine..invece è freddo cinico e stronzo come la sua natura gli richiede.
In questo tangente vediamo apparire il Vampiro per la prima volta e dico io "WOW!!!"
La ragazza scappa perché il vampiro le ha promesso amore eterno, il padre della ragazza , che non è comunque uno stinco di santo , perché una delle cameriere della taverna è la sua amante, la va a cercare ed ovviamente torna morto...anzi..trasformato...
Il dottore inizia a fare i conti e a pensare che i vampiri esistono...e da il compito all'assistente di ficcare il paletto nel cuore dell'oste prima che sia troppo tardi ( Van Helsing non è certo un cuor di leone in questo musical.L'attore che ho visto io qui in Finlandia, è eccezionale...) ma nessuno dei due riesce a farlo..così è troppo tardi. Vediamo prima la moglie dell'oste piangere il marito morto, e poi l'amante da sola con un enorme crocefisso in mano...e quando l'amante da sola è nella stanza ovviamente l'oste si sveglia trasformato, lei pensa di combatterlo con il crocefisso e qui esce la battuta geniale dell'oste (secondo me geniale) : " ma cosa pensi di fare con quel Cristo..io sono ebreo!!!" giuro mi sono piegata dal ridere. Lotte fughe e poi la trasforma. See mica ha voluto trasformare la moglie...
Pausa, usciamo dal teatro per 20 minuti mentre cambiano il palco.
Quando rientriamo il palco è la torre del misterioso Conte. La scena si apre con il Dottore e l'assistente uno guidato dalla scienza l'altro guidato dal cuore, davanti al cancello della torre dove appare il misterioso conte, che li invita ad entrare e trascorrere la notte come suoi ospiti. Qui un'altra battuta geniale ( sempre secondo me):
Dottore:" Signor Conte, come mai non la vediamo tanto in giro durante il giorno?"
Conte: " Eh sa dottore, io sono un uccello notturno..." ( SIIII doppio senso pieno) con tanto di alzata di sopracciglia da urlo...ebbene si il Conte è davvero figo...
Entrano, vengono accompagnati nelle loro stanze dal gobbo, l'assistente ha un sogno premonitore.
La mattina dopo vanno nella cripta per cercare di uccidere il Conte prima che trasformi Sarah ( la figlia dell'oste) Ma lei è innamorata , l'assistente la trova sempre nella vasca da bagno che si prepara per il grande ballo alla quale il Conte le prometterà amore eterno. Il Dottore e l'assistente si perdono nel castello e trovano la biblioteca, il dottore va in LSD con la collezione dei libri che ha il conte mentre l'assistente è preoccupato ed innamorato, si devono sbrigare a trovare la cripta ed uccidere il Conte.
Poi c'è una fra le parti serie del musical, il monologo, del vampiro in cui questiona il suo essere vampiro, il suo non riuscire ad amare perché tutto quello che tocca si trasforma in deserto...molto bello direi se l'attore è bravo e lui era molto bravo anche se giovane.
Arriviamo al finale:
il grande ballo con il dottore e l'assistente infiltrati.
Il vampiro trasforma la povera Sara e si vede tutto il suo cinismo.
Ed alla fine tutto il villaggio è trasformato in vampiri.
Dopo Wingless il mio viaggio continua...la scrittura é la mia vita e qui troverete tutto quello in cui saró coinvolta dai concorsi letterari, alle recensioni alle idee ed estratti dai miei nuovi lavori... Seguitemi non ve ne pentirete.
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