Recensione di Diana
Mistera
Quando Anne Rice
annunciò l'uscita di un nuovo capitolo delle Cronache dei Vampiri
con protagonista il mio amato Lestat, non stavo più nella pelle, e
appena fu possibile pre-ordinarlo, lo feci immediatamente su amazon.
Non sapevo cosa
aspettarmi, ed evitai a priori di leggere tutti i post e le
recensioni che venivano pubblicate perché non volevo sciuparmi la
sorpresa; fu frustrante, perché seguendo la stessa autrice su
facebook, mi sono vista costretta a non commentare i suoi post quando
chiedeva di questo libro, perché ancora non lo avevo letto.
Adesso che l'ho
finito, posso dire che l'ho amato. Ci sono stati dei punti in cui mi
sono dovuta concentrare e ricordare gli eventi che erano stati
narrati negli altri libri, sono passati diversi anni dalle mie
letture della Regina dei dannati, Memnoch il Diavolo, Intervista con
il vampiro;quindi ai nuovi lettori consiglio, prima di leggere Prince
Lestat, leggetevi tutta la Cronologia dei Vampiri, perché altrimenti
non capirete le caratteristiche ed il carattere dei personaggi.
La prima cosa che mi
ha colpito appena ho aperto il libro, é stato introdotto un
vocabolario della terminologia usata nel mondo degli immortali, che
ho trovato affascinante e ben pensato. Come ho trovato ben pensato,
la lista dei nomi alla fine del libro, come se si volesse dare una
vera e propria cronologia degli eventi, fare un censimento, infatti
vi leggiamo i nomi dei vampiri e quando sono nati ed i nomi dei
“novizi”(fledgling), mettendoli quindi, nell'esatto periodo
storico,ed ho trovato questa idea brillante, perché, parliamo di
Prince Lestat, e la prima cosa che un Principe o un Re dovrebbe fare
alla nascita di un nuovo impero, é proprio un censimento dei propri
sudditi.
Come per la Regina
dei Dannati, in questo libro sentiamo le voci di ogni singolo
protagonista e quindi riceviamo un update di quello che ogni singolo
personaggio della Cronologia ha fatto nel nuovo millennio, come, si é
adeguato al nuovo millennio, dobbiamo infatti ricordarci, che ci sono
immortali che hanno la veranda età di più di 2000 anni.
Ci sono nuovi
immortali che non abbiamo mai sentito e c'è questa misteriosa Voce,
che si insinua nelle menti dei vampiri e li spinge a distruggere i
più giovani e c'è Lestat, il nostro Brat Prince, che ha scelto di
vivere un periodo in isolamento nel castello della sua gioventù,
dove viveva come un giovane aristocratico senza un soldo, prima che
fosse “violentato” e forzato dal suo maker Magnus al Dono Oscuro,
che improvvisamente viene da tutti scelto come colui che salverà
questa nuova crisi,per il suo passato da rockstar, per essere stato
colui che ha risvegliato Akasha dal sonno eterno, che sfidó tutti i
vampiri del globo, ad uscire fuori dalle tenebre e mostrarsi; ed
eletto Principe, ancor prima di chiedere il suo consenso.
Il nuovo millennio é
il millennio di scoperte scientifiche e la Rice, mette questi
millenari immortali, nella luce delle nuove scoperte,infatti
incontriamo subito un medico, Fareed, portato nel sangue da uno dei
più anziani: Seth, che porterà molte novità nella storia.
C'é Benji, uno
degli immortali più giovani, portato ne sangue all'età di 12 anni,
ma leggendo il suo personaggio ho avuto l'impressione che fosse un
adulto, non un adolescente; e rappresenta la società di oggi appieno
con il suo continuo broadcasting dal Trinity Palace,il suo continuo
appellarsi agli anziani che si prendano le loro responsabilità e
intervengano in questa ennesima crisi attraverso la sua internet
radio.
Ogni singolo
immortale in questo libro, fa i conti con la propria coscienza e
colei che istiga i conflitti interiori nella maggior parte degli
“anziani” e soprattutto in Lestat, é proprio la Voce. Questa
Voce l'ho trovata affascinante, perché la sento in molti punti del
libro, come una specie di Coscienza Universale, una entità che come
tutte le entità, desidera crescere, conoscere, evolversi ma che é
intrappolata in un corpo che non ha il minimo interesse di evolversi.
Inizialmente ho odiato la Voce, ma via via che proseguivo nella
lettura ho iniziato ad amarla e capirla.
Un altro personaggio
che ho amato in questo capitolo delle Cronache, é Rose, la
prediletta di Lestat dopo Louis, colei che Lestat ha salvato da un
catastrofico terremoto nel Mediterraneo, ho amato l'innocenza di
questo piccolo fiore, che come tutti gli innocenti, ha avuto una vita
drammatica e difficile,é stata vittima di ingiustizie, violenza e
cattiveria che la rendono ancora più speciale.
Devo dire che
questo, più di altri libri, mi ha lasciato con un agonizzante senso
di vuoto dentro quando sono arrivata all'ultima pagina, perché ho
vissuto con ogni personaggio, e come succede spesso, quando vivi con
dei personaggi a lungo, quando questi prendono una pausa da te, ne
senti immediatamente la mancanza.
Lo stile é tipico
della Rice, descrittivo, visuale, ipnotico. Man mano che leggi sei
lanciata in quel mondo e vivi all'interno di esso. Cosa chiedere di
piú ad un autore, se riesce giá a creare questa bellissima magia?
Adesso non mi rimane altro che aspettare il sequel, per vedere se il
mio intuito avrà visto giusto, oppure no.
© Diana Mistera 6.1.2015
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