C'era una volta un bambino, che amava
giocare con delle palline colorate, le faceva volare, le lanciava in
aria o per tutto il giardino, oppure le lanciava lontano nel cielo
infinito e piú su, e quelle che lanciava cosí lontano non tornavano
indietro. Come ogni collezionatore che si rispetti si prendeva cura
di loro in modo certosino: se vedeva della polvere sulle palline le
spolverava, se vi vedeva delle crepe, guardava fra le altre palline
se c'era una pallina nuova, lucida, bella e dello stesso colore con
cui sostituirla e la sostituiva. Le sue palline dovevano essere belle
e splendenti, perché vi ci giocasse. Viveva in un posto magico, un
posto che visitavo spesso, soprattutto nelle lunghe notti invernali.
Era un posto pieno di verde e di fiori,
era un luogo dove sentivo pace e felicitá,dove il tempo che vi ci
trascorrevo alla fine mi sembrava sempre troppo poco.
E parlavo con questo bambino che
sorrideva e rideva, giocando felice con tutte le sue palline
colorate.Un giorno gli dissi:”Certo che hai una bella collezione di palline...”
Lui orgoglioso rispose ”si..mi mancano solo 3 colori..poi li ho tutti...”
” quali colori non hai? Io li vedo tutti...”
” il colore oro, il colore argento, e quello del bronzo” rimasi in silenzio a guardarlo mentre stava lucidando una bellissima pallina blu fra le piccole dita, poi dissi ” magari te li posso mandare io questi colori..quando torno laggiú, magari le trovo queste palline che ti mancano” Il bambino annuí in silenzio, continuando a lucidare la sua pallina.
Cosí, ogni volta che tornavo da laggiú in questo giardino di cui lui era il re assoluto, gli portavo tutte le palline colorate che riuscivo a raccogliere, e che magicamente trovavo in posti inconsueti, sperando un giorno di trovare le tre che mancavano alla sua collezione.
Quando finalmente iniziai a trovare le palline d'oro, invece di portarle a lui, le tenni per me, non avevo piú tanto tempo per andare al giardino e le palline d'oro erano comunque molto belle, come quelle di argento, ed i miei viaggi al giardino iniziarono a divenire sempre meno frequenti, ed ogni volta che andavo dal bambino lo vedevo sempre piú triste, la collezione di palline sempre meno vivace di colori, ma non vi detti particolare importanza.
La vita di sotto era diventata frenetica, e limitavo i miei viaggi solo quando avevo delle palline di bronzo da dargli, non riuscivo piú a trovare le palline colorate, ma non detti importanza neppure a questo.
Un giorno, stanca dei tutte le palline d'oro e dargento che mi circondavano pensai: ” che ci faccio con queste palline dorate...luccicano sono belle, ma non sono di alcun uso per me, cosí quelle di argento, mi mancano i colori....” e decisi di tornare a trovare il bambino per dargli finalmente le palline che mancavano alla sua collezione.
Quando arrivai al giardino fui colpita dalla tetrezza che lo aveva avvolto, cercai il bambino, lo cercai per ogni dove e non lo trovai, intanto le palline d'oro e quelle d'argento iniziavano ad essere pese, il giardino che era sempre stato bellissimo era pieno di buche, in cui cadevo miseramente e rialzarmi era faticoso con tutto il peso delle palline d'oro e d'argento addosso.
Trovai una grotta decisi di riposare, quando mi sedetti all'interno notai che non l'avevo mai vista prima una grotta in questo posto, mi appoggiai alla fredda roccia, decisi di accendere un fuoco con dei piccoli legnetti che avevo trovato all'interno per riscaldarmi e riposarmi,notai che stranamente, per la prima volta, il giardino fuori era coperto dalle tenebre.
Quando la flebile fiamma illuminó la caverna, notai un vecchio, aveva gli stessi tratti del bambino. Mi guardava tristemente, e mi chiese:
”cosa stai cercando in questo posto desolato?”
” cercavo un bambino, ero solita venire spesso qui e portargli le palline colorate...ma non lo trovo”
” ah si le palline colorate...é tanto tempo che qui non arrivano palline colorate”
” gli ho portato anche quelle che voleva per la sua collezione...quelle d'oro e quelle d'argento”
” come mai sono cosí tante?”
Non seppi rispondere, mi sentivo avida, sporca, mi sentivo una traditrice. Il vecchio sospiró e disse
” io sono il bambino che cerchi...quando hai smesso di venire qua con le tue palline colorate, anche i colori di questo posto sono andati sbiadendosi, se prima quando lanciavo le palline nel cielo infinito, non tornavano, se non quando tu le ritrovavi, la mia collezione colorata perse i suoi colori, e mi rimasero solo le palline di bronzo...che non luccicano, non sono vive, non sono belle.....sai alla fine io ero contento con le mie palline, non avevo bisogno di quelle d'oro, ne di quelle d'argento, ne tantomeno di quelle di bronzo..le palline colorate erano le mie preferite...”
” ma non c'era nessuno che ti portava le palline colorate?”
Il vecchio sospiró e tristemente disse
” le palline colorate erano i tuoi sogni...quando hai smesso di sognare non avevo piú palline con cui giocare... sto morendo...non ci faccio nulla con le palline d'oro e di argento che adesso mi hai portato...sono i colori quelli che mi tenevano vivo..la pallina d'argento era un sogno che volevi realizzare, come lo era quella d'oro, ma erano sogni anche se apparentemente meno importanti anche quelli racchiusi nelle palline colorate, quelle che rendevano felice me quando vi ci giocavo, e te quando venivi a trovarmi...Adesso guarda quanti sogni irrealizzati hai collezionato...solo perché hai smesso di cercare le palline colrate...ed hai smesso di giocare con me...”
©
Diana Mistera 25.12. 2011
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